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Il Cesanese di Affile
Affile| da Roma da L’Aquila da TIVOLI da FIUGGI
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Il Cesanese di Affile
Affile
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Furono gli antichi romani a dar vita ad un vino locale, probabilmente ancor prima di inventare Affile. I coloni appena insediati nella zona di Pataccaro (o almeno così pare), si misero a disboscare le colline circostanti per far spazio alla vigna. I romani la sapevano lunga. Ed ecco spiegato perché il Cesanese si chiama così: le cesae in latino sono luoghi caratterizzati da alberi tagliati.
Se dall’etimologia ci vogliamo spostare all’enologia, vi farà piacere sapere che il Cesanese di Affile è un vino rosso rubino con riflessi violacei, dal profumo delicato e contraddistinto da un sapore secco, morbido e armonico. Non mi chiedete di più perché questa cosa l’ho copiata pari pari da Wikipedia: sulla base delle mie competenze, al massimo sarei riuscito a dirvi che lo trovo un ottimo vino.
Cosa confermata dai saggi che nel 1973 gli riconobbero il marchio DOC, proprio in un momento piuttosto paradossale: dopo secoli di produzione (censiti da numerose testimonianze storiche), la coltivazione del vitigno autoctono negli anni ’70/’80 era infatti arrivata sull’orlo dell’estinzione. In troppi avevano abbandonato la campagna e la cura di un vitigno che non permette produzioni industriali di massa. Solo in zona Cesarini, a cavallo del nuovo millennio, cambia il vento su Affile: sull’onda di una rinnovata sensibilità nei confronti dell’enologia e delle tipicità, nascono una dopo l’altra tre diverse etichette dedite alla coltivazione del millenario vitigno.
A suggellare questa rinnovata valorizzazione ci pensa il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, che nel 2011 aggiorna e regolamenta la produzione della DOC emanando il più recente disciplinare, con cui stabilisce definitivamente che il Cesanese di Affile si può produrre solo da uve coltivate nei comuni di Affile, Arcinazzo Romano e Roiate, distinguendolo così definitivamente dai suoi colleghi di Olevano e Piglio. Il risultato concreto è che oggi la Valle dell’Aniene vanta un vino autoctono antichissimo, con una produzione limitata ad una zona geografica molto circoscritta, caratterizzato da un’identità ben precisa e un sapore eccezionale. Che faccio, verso?