di Paolo Sbraga

Io c’ero quel pomeriggio a Cervara. Mi piacerebbe poter dire anche di essere riuscito a vedere qualcosa durante quel pomeriggio del 23 agosto 2006 ma mentirei spudoratamente. Chiunque sia mai stato nella Chiesa della Visitazione può immaginare cosa possa voler dire infilarci dentro Ennio Morricone, un’intera orchestra e un campionario completo di autorità comunali, provinciali e regionali. Il massimo che riuscii ad ottenere fu di starmene al di sotto della chiesa, dove un muro di persone mi aveva sbarrato il passo e le speranze.

Mi piacerebbe poter dire di essere riuscito almeno ad ascoltare i suoi brani eseguiti dal vivo, ma mentirei di nuovo. Per quanto fossimo un pubblico davvero molto diligente, solo qualche nota particolarmente coraggiosa riuscì a superare il sagrato della chiesa. Ricordo un’atmosfera surreale: ce ne stavamo in (poche) centinaia, accalcati in silenzio sulla scalinata, tutti col naso all’insù. Come se aspettassimo il passaggio di una cometa in pieno giorno.

Di quell’evento, in sostanza, ricordo soltanto l’eco lontano dell’applauso che si alzò al termine della cerimonia, subito dopo i discorsi di rito che immagino abbiano accompagnato la consegna dell’onorificenza al Maestro. Andai a casa senza aver neanche capito come fosse fatta una cittadinanza onoraria. Immaginai Morricone ricevere un’enorme chiave d’oro tra le mani, ed era un’immagine molto aulica (sebbene presto disattesa dalle foto dell’evento diffuse nei giorni a seguire).

La cosa più fastidiosa fu però il fatto di non essere riuscito neanche quella volta ad ascoltare il Notturno – Passacaglia per Cervara, la serenata che il Maestro aveva scritto quasi dieci anni prima dedicandola al paese a cui era così affezionato. Avevo osservato tante volte l’incipit di quella musica dipinto su un muro, proprio nella piazza del paese, e mi ero sempre chiesto che sapore avesse. Come suona la notte di Cervara nella mente di Morricone? Beh, non ci crederete ma ci sono voluti altri tredici anni prima di riuscire finalmente ad ascoltare la Passacaglia.

21 settembre 2019: l’Orchestra dell’Accademia Ergo Cantemus di Tivoli si esibisce a Cervara, all’aperto, con un’intera scaletta dedicata a Morricone. Viene fuori una serata bella e disgraziata, caratterizzata dall’ammutinamento dell’intero impianto di amplificazione e dalla scelta coraggiosa e inevitabile del direttore di procedere in acustico per buona parte del programma. Contro ogni pronostico, nonostante un pubblico meno educato di quello di tredici anni prima, il concerto prende quota fino a regalare una versione “unplugged” della Passacaglia densa di significato e carica di una primordiale forza evocativa.

In questi giorni di lutto e memoria, in cui la musica di Morricone ha riempito ogni spazio mediatico, ho pensato che fosse una buona cosa mettere in condivisione il video di quella esibizione. È un modo per ricordare uno dei più grandi musicisti del novecento attraverso una delle espressioni più intime e sommesse della sua sensibilità artistica. Una musica che sembra ritrarre l’indole del suo autore non meno di quanto sappia descrivere la notte di Cervara.

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