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Certosa di Trisulti
Collepardo | da Roma da L’Aquila da TIVOLI da FIUGGI
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Certosa di Trisulti
Collepardo
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La Certosa di Trisulti, situata nel comprensorio di Collepardo, è un antichissimo monastero certosino ormai non più in attività. Al suo interno è possibile ammirare la splendida farmacia, i chiostri, la chiesa di San Bartolomeo e molti altri ambienti entro cui si svolgeva la vita monastica.
Allora, sgombriamo subito il campo da facili battute su certose, certosini e monaci spalmabili. L’unica cosa in comune tra i certosini e il formaggio è quel bianco che li caratterizza e che non troverete a Trisulti, visto che gli emuli di san Bruno purtroppo non abitano più qui da svariate decadi. Ma allora cosa c’è a Trisulti? E perché uno dovrebbe raggiungere questo luogo sperduto a ottocento metri d’altezza tra i boschi della Ciociaria?
Beh, partiamo dalle cose che si vedono. Abbiamo una preziosissima chiesa dedicata a San Bartolomeo, che pittori e falegnami hanno decorato miscelando senso pratico e straordinario gusto del dettaglio. Poi una ricca e antichissima biblioteca, dotata di oltre 36mila volumi, collocata nell’edificio che fu l’antica residenza di caccia della famiglia di papa Innocenzo III. E ancora la peschiera, i chiostri, il refettorio, le lunghe batterie di celle monastiche. Tutto contornato dai monti e dal silenzio.
A rubare la scena, infine, la splendida farmacia monumentale impreziosita dall’estrosa e originalissima arte del pittore napoletano Filippo Balbi. Tra palme che spuntano dal muro, personaggi caricaturali che chiacchierano e strane iscrizioni misteriche, la farmacia e il suo orto hanno la capacità di suscitare nei visitatori lo stupore più innocente e immediato. È davvero facile sentirsi tutti un po’ bambini davanti al ritratto di quel fra Benedetto Ricciardi che ci sorride sdentato dall’alto della sua veneranda esperienza di speziale (e dal basso della sua statura), ultimo superstite della comunità monastica che ha abitato quel luogo per sette lunghi secoli.
L’immagine di fra Benedetto sembra lasciata lì a perenne accoglienza di chi entra ma anche per far presente che Trisulti ha un significato che va ben oltre la soddisfazione dello sguardo. Una certosa è – o era, come in questo caso – un perfetto meccanismo ad orologeria, i cui ingranaggi sono costituiti da persone che hanno scelto la vita di clausura. Un’intera esistenza fatta di ripetizione, ritmo, silenzio, preghiera. Fa impressione solo a pensarci, vero? Eppure così tanti uomini e donne nel corso dei secoli hanno scelto di cercare il massimo della libertà in quello che apparentemente sembra il più limitante degli stili di vita.
Passeggiare per gli ambienti della Certosa, anche i più sobri, ci offre dunque l’opportunità di entrare in empatia con quel modo di esistere, ci consente di percepire il senso di quella secolare sedimentazione di esistenze che risponde al nome di Trisulti. E lo so che siamo di parte, ma per cogliere al meglio tutto questo raccomandiamo di visitare la Certosa con una guida, magari una guida consapevole dello spirito del luogo. In assenza di certosini, ci siamo noi a vostra disposizione!
Informazioni
utili
Informazioni utili
| ORARI
Aperto tutti i giorni
Orario invernale
10.30-16.00
| COSTI
Entrata gratuita
(almeno al 9 gennaio 2022)
| FUNZIONI RELIGIOSE
Domenica ore 11.00
| SERVIZI
Sono a disposizione servizi igienici.
| PARCHEGGIO
Il parcheggio è situato nelle adiacenze dell’entrata.
| ACCESSIBILITÀ
Buona accessibilità per chi ha difficoltà di movimento. La rampa principale è formata da gradoni piuttosto bassi, mentre il solo accesso alla chiesa e al chiostro prevedono 3/4 gradini più ripidi.